Sarà presentato venerdì 16 Maggio 2025 alle ore 17.30 presso la Casa della Memoria e della Storia di Roma il libro  PIEDIMONTE SAN GERMANO LA PICCOLA MONTECASSINO. La guerra, la memoria e la ricostruzione, edizione Antares, a cura di Antimo Della Valle.

Interverranno Bianca Cimiotta Lami – Vicepresidente FIAP, Roberto Molle – Presidente Associazione Battaglia di Cassino, Paolo Morawski – Presidente Fondazione romana Janina Zofia Umiastowska, Enzo di Brango – Storico e Saggista, Antimo Della Valle – Saggista storico. Modererà l’incontro Pino Pelloni – Presidente Lidu – Comitato Ernesto Nathan

Questo volume, a cura di Antimo Della Valle, è un’opera collettanea con scritti di diversi autori diviso in tre parti: la Guerra, la Memoria e la Ricostruzione. Da una parte, il racconto delle operazioni militari che hanno visto Piedimonte San Germano al centro del campo di battaglia, come baluardo della Linea Hitler che era un completamento difensivo della Linea Gustav con al centro Montecassino. Il paese arroccato su una collina fu liberato dal Secondo Corpo polacco del Generale Anders il 25 maggio 1944. Dall’altra, la sofferenza dei civili, veri protagonisti del periodo bellico che rappresentano le vittime senza divisa della guerra. La terza parte racconta la difficile ricostruzione tra macerie, malaria e sofferenza.

È stata definita la battaglia dimenticata quella combattuta nei pressi di Montecassino, precisamente a Piedimonte San Germano, un paese arroccato su una collina a nord del celebre monastero benedettino raso al suolo da un terribile bombardamento aereo. Proprio quando i polacchi conquistavano le rovine dell’Abbazia, partiva l’ordine di sfondare l’altra linea, la Hitler, ( che aveva cambiato nome) che aveva in Piedimonte San Germano il suo caposaldo.

Il compito fu affidato allo stesso generale Anders e ai suoi soldati che il 25 maggio aprirono il varco per Roma. Ma tutto ciò è stato completamente dimenticato, soltanto gli storici militari polacchi ricordano la battaglia e qualche piccola manifestazione locale intorno al monumento che ricorda il sacrificio dei soldati di Anders. Nulla di piú. E del sacrificio della popolazione civile sfollata e sottoposta a sacrifici enormi anche dopo la guerra, nessun ricordo.

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